Abstract
I venti anabatici si verificano sopra i pendii e nelle valli di montagna in condizioni sinottiche deboli e di cielo sereno. Questi flussi sono spinti in modo galleggiante su pendii e valli dal riscaldamento superficiale diurno e dai gradienti nel campo di temperatura potenziale virtuale vicino alla superficie. La struttura della turbolenza nei flussi anabatici ha ricevuto molta meno attenzione rispetto alle loro controparti catabatiche notturne, eppure questi venti sono i motori di importanti fenomeni come la convergenza sui picchi e sulle creste, la formazione di nubi e le precipitazioni convettive. Quindi, una migliore comprensione dei meccanismi fisici che guidano il trasporto di calore e di quantità di moto è importante per migliorare le previsioni meteorologiche, il trasporto degli inquinanti e la modellazione idrologica nelle regioni montane. Presentiamo osservazioni del flusso medio e della struttura della turbolenza su un pendio ripido (35,5 gradi) in una stretta valle alpina in Val Ferret, Svizzera. Qui, i venti anabatici sono caratterizzati da una sovrapposizione multiscala di flussi verso l’alto e verso la valle, con direzioni del vento che girano più verso la direzione della valle con l’altezza sopra la superficie. Le direzioni del vento oscillano anche intorno alle loro rispettive direzioni medie diurne da monte a valle. Le velocità del vento diventano progressivamente più forti nel corso del pomeriggio con l’aumento delle temperature fino a quando un fronte d’ombra topografico innesca il periodo di transizione serale. I profili di temperatura potenziale virtuale vicino alla superficie indicano generalmente uno strato convettivo molto superficiale. Sebbene anche i flussi di galleggiamento superficie-normale si costruiscano in modo consistente per tutto il giorno, i flussi di galleggiamento paralleli al pendio tendono ad oscillare tra il positivo e il negativo per tutta la prima parte della giornata, il che indebolisce e aumenta i flussi di galleggiamento verticale e la produzione di energia cinetica di turbolenza, rispettivamente (per un sistema di coordinate con x positivo diretto verso il basso del pendio). Nell’ultima parte della giornata, si verifica una forte divergenza di flusso, che causa l’indebolimento del flusso verticale di galleggiamento nonostante un continuo aumento delle temperature. Questo fenomeno indica driver non locali, che rappresentano una sfida per la modellazione numerica di questi flussi.