Adult Polyglucosan Body Disease (APBD): Terapia dietetica anaplerotica (Triheptanoin) e dimostrazione di vie di metilazione difettose

APBD è una malattia rara che colpisce più spesso gli adulti di origine ebraica Ashkenazi a causa di un deficit parziale dell’enzima GBE (glycogen brancher). È caratterizzata da un progressivo coinvolgimento del sistema nervoso centrale e periferico e dalla deposizione di corpi di poliglucosano simili all’amilopectina. Non ci sono state alterazioni metaboliche che possano suggerire una terapia efficace, né ci sono stati miglioramenti clinici per il controllo della sua inesorabile progressione. I pazienti APBD, in questo studio, hanno sperimentato una stabilizzazione della progressione della malattia, e un limitato miglioramento funzionale nella maggior parte dei pazienti con la trieptanoina dietetica. A causa di un plateau nel miglioramento clinico, i ridotti livelli plasmatici di creatinina e metionina hanno indotto a valutare altri intermedi plasmatici di metilazione in questo complesso sistema di vie integrate: diminuzione della S-adenosilmetionina (SAM) (p<0,002), aumento della S-adenosilomocisteina (p<0,001), creatina elevata (p=0,001) e aumento della colina libera (p<0,001). I livelli plasmatici di omocisteina e guanidinoacetato erano normali. Il metabolismo alterato di colina e creatina può essere collegato alla progressiva dismielinizzazione e alla progressiva debolezza muscolare associata alla APBD. La carenza parziale di GBE sembra produrre un deficit energetico secondario possibilmente legato a riserve inadeguate di glicogeno normale per una degradazione efficiente in glucosio libero. La regolazione disfunzionale della glicogeno sintasi (GS) può risultare in una continua sintesi e deposizione di corpi di poliglucosano. Questa indagine ha dimostrato, per la prima volta, l’arresto del deterioramento clinico con un limitato recupero funzionale con la terapia dietetica a base di trieptanoina e l’esistenza di un significativo derangement delle vie di metilazione che, quando corretto, può portare a benefici terapeutici ancora maggiori.

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