Risultati
Dall’agosto 2014 al febbraio 2018, uno studio di fase 1 finanziato dal NIH ha confrontato 2, 4 e 6 fino a 18 mg di allopregnanolone con il placebo, tutti infusi una volta alla settimana per tre mesi. Condotto presso la University of Southern California, lo studio ha arruolato 24 uomini e donne con una diagnosi clinica di MCI dovuta a AD o AD lieve. Le misure di risultato primarie includono vari parametri di sicurezza tra cui la risonanza magnetica del cervello; i risultati secondari sono la farmacocinetica, le batterie cognitive e la risonanza magnetica strutturale e funzionale. Sia il farmaco che il placebo sono stati prodotti presso l’Università della California, Davis (vedi notizie della conferenza di dicembre 2014; notizie di agosto 2013).
Secondo i risultati della sperimentazione presentati alla riunione CTAD del 2018, le dosi di 2, 4 e 6 mg non hanno prodotto eventi avversi o anomalie di immagine legate all’amiloide sulla MRI, e i risultati clinici sono rimasti nella norma. Il farmaco ha causato sonnolenza a 10 mg nelle donne e 6 mg negli uomini. Il trattamento è stato associato a una minore atrofia dell’ippocampo sinistro rispetto al placebo, soprattutto nei portatori di APOE4. Le dosi di 4 e 6 mg hanno migliorato la connettività funzionale in alcune regioni del cervello. Le misure cognitive esplorative hanno trovato un’alta variabilità e nessuna differenza significativa tra i gruppi di farmaci e placebo (Nov 2018 conference news). I risultati sono stati pubblicati (Hernandez et al., 2020).
Nell’ottobre 2019, uno studio di Fase 1 dose-finding alla University of Southern California ha iniziato a testare iniezioni intramuscolari di allopregnanolone al posto delle infusioni. Lo studio sta arruolando 12 persone con MCI dovuto a AD o AD lieve per ricevere da 4 a 18 mg di farmaco settimanalmente per un massimo di quattro settimane, con analisi farmacocinetiche per determinare la dose equivalente all’infusione di 4 mg. I partecipanti continueranno questa dose per un totale di 12 settimane. Gli endpoint sono sicurezza, farmacocinetica, soddisfazione del paziente e fattibilità. Altri risultati includono misure di risonanza magnetica del volume del cervello, test standard di cognizione, funzione quotidiana, qualità del sonno e attività fisica. Lo studio doveva essere completato entro ottobre 2020.
Secondo gli investigatori, uno studio di fase 2 con 200 partecipanti è in corso (vedi Cable et al., 2020), ma non è registrato ad oggi.
Allopregnanolone è anche in fase di valutazione in lesioni cerebrali traumatiche, così come lo stress post-traumatico, depressione e disturbi d’ansia. Per tutte le prove di allopregnanolone, vedere clinicaltrials.gov.
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