Quando i critici castigarono William Beebe per aver assunto donne nella scienza, chiamandolo “non professionale”, Beebe rispose che assumeva in base a “ciò che sta sopra le orecchie” e che aveva scelto la ricercatrice Jocelyn Crane e la responsabile tecnica Gloria Hollister per le loro “idee valide per la ricerca scientifica.”
Siccome mantenere la comunicazione tra la batisfera e la nave madre era una priorità così alta, Beebe o Otis Barton mantenevano un dialogo continuo e spesso sciocco con la superficie. Fu Hollister a gestire la linea telefonica della nave con la batisfera, copiando le osservazioni di Beebe e Barton. Per una discesa nel 1932, la National Broadcasting Company invitò tutta l’America nelle profondità marine, trasmettendo la radio proprio dalla linea di Hollister. Hollister scese anche lei stessa nella batisfera, nel 1930 e nel 1934 stabilendo i record per l’immersione più profonda da parte di una donna, la sua ultima profondità 1.208 piedi.
Dopo le immersioni, l’artista naturalista Else Bostelmann trasformò le note di Hollister e i ricordi di Beebe sugli animali in dipinti. Le sue illustrazioni tecniche furono la principale documentazione visiva della spedizione e apparvero sul National Geographic Magazine.
Molti dubitarono e persino ridicolizzarono le identificazioni e i disegni risultanti da questo primo sommergibile pressurizzato capace di portare un osservatore alle schiaccianti profondità degli abissi, ora in mostra al New York Aquarium. Anche così, la spedizione Bathysphere scatenò un’ondata di ulteriore sviluppo sottomarino e di esplorazione delle profondità marine che avrebbe portato al Trieste e al suo viaggio del 1966 nel punto più profondo dell’oceano.