Campanile

Campanile, torre campanaria, di solito costruita accanto o attaccata ad una chiesa; la parola è più spesso usata in relazione all’architettura italiana. I primi campanili, variamente datati dal VI al X secolo, erano semplici torri rotonde con alcune piccole aperture ad arco raggruppate vicino alla cima. Esempi tipici di questo tipo si trovano accanto alle chiese di Sant’Apollinare in Classe (c. 532-49) e Sant’Apollinare Nuovo, Ravenna (c. 490). Campanili rotondi apparvero occasionalmente in periodi successivi; la famosa Torre pendente di Pisa (iniziata nel 1173), rivestita da una serie di arcate sovrapposte, è una versione più elaborata di questo tipo.

Campanile, Sant'Apollinare in Classe, Ravenna, Italia, VI secolo.
Campanile, Sant’Apollinare in Classe, Ravenna, Italia, VI secolo.

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Dal X secolo in poi, la maggior parte dei campanili era basata su una pianta quadrata, che sembra essere stata sviluppata contemporaneamente a Roma e in Lombardia. Questo tipo era generalmente decorato con strisce verticali sporgenti, dette lesene, e con gamme di cornici ad arco che dividevano la torre in diverse fasi. Il tetto, soprattutto nei primi esempi, era di solito una piramide di bassa inclinazione, invisibile da terra. Questo tipo di campanile prevalse, con piccole variazioni, per tutto il Medioevo, come si vede a Santa Prassede (1080) e Santa Maria in Trastevere (1140 circa).

I campanili in Lombardia assomigliavano al tipo romano quadrato, ma i loro elementi erano solitamente più complessi ed elaborati. L’ultimo piano fu sviluppato in una sorta di corona dell’intera composizione, e fu aggiunta una guglia piramidale o (occasionalmente) conica. Questa crescente enfasi sulla verticalità può essere vista nel campanile di Firenze dell’inizio del XIV secolo, progettato da Giotto, Taddeo Gaddi e altri, in cui il campanile è ingrandito fino a circa il doppio dell’altezza di ogni altro piano.

Fu soprattutto intorno a Venezia che le possibilità di questo sviluppo verticale furono pienamente realizzate. I campanili veneziani consistevano in alti e sottili fusti a pianta quadrata, spesso rastremati, che salivano a campanili aperti in cima. Il campanile, che aveva una o due file di arcate, era spesso in pietra, anche se il resto della torre era in mattoni. Sopra il cornicione del campanile si alzava la guglia, a volte quadrata, come nel famoso campanile di 324 piedi (99 metri) in Piazza San Marco a Venezia (porzione inferiore 10° e 12° secolo, storia del campanile 1510, il tutto ricostruito dopo il suo crollo nel 1902).

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Campanili di questo tipo maturo continuarono ad essere costruiti nella regione di Venezia fino al periodo rinascimentale; ma altrove in Italia, con lo sviluppo della preferenza rinascimentale per altre forme (in particolare cupole), divennero obsoleti e rimasero tali fino agli inizi del XIX secolo. Poi, un revival romanico italiano rese le chiese in stile lombardo con i loro caratteristici campanili un’alternativa alle eclettiche chiese neogotiche del nord Europa (un esempio inglese è Christ Church, Streatham, iniziata nel 1840). Più tardi nel secolo, sotto l’influenza del critico John Ruskin, la forma veneziana del campanile divenne popolare; si può dire che abbia ispirato la torre della Cattedrale di Westminster (di J.F. Bentley, 1897). In accordo con l’eclettismo del 19° secolo, tuttavia, la forma del campanile non si limitò ai suoi usi originali: apparve anche in connessione con fabbriche, case di campagna, condomini, mercati ed edifici collegiali – a volte come campanile, a volte come torre dell’orologio, e spesso senza altra funzione che l’effetto pittoresco.

I materiali da costruzione del ventesimo secolo incoraggiarono molto la costruzione di forme indipendenti, e il campanile divenne di nuovo un tipo comune di torre per chiese e altri edifici non residenziali per tutto il secolo.

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