Grandi generi e specie
Nel 2016 il Pteridophyte Phylogeny Group, un gruppo informale di tassonomisti di tutto il mondo, ha pubblicato il primo consenso tassonomico noto come PPG I. Il sistema riconosce 16 generi nella famiglia Lycopodiaceae. tra cui Huperzia (10-15 specie), Lycopodiella (15 specie), e Lycopodium (9-15 specie).
Il muschio di clava lucente (Huperzia lucidula), una specie nordamericana che si trova nei boschi umidi e tra le rocce, non ha strobili distinti; porta le capsule delle spore alla base delle foglie sparse lungo i rami. Fir club moss (H. selago), una pianta alta 20 cm (8 pollici) originaria delle rocce e dei margini delle paludi nell’emisfero settentrionale, manca anche di strobili distinti.
Il muschio comune, conosciuto anche come muschio di pino o corno di cervo (Lycopodium clavatum), ha fusti striscianti lunghi fino a 3 metri (circa 10 piedi) e ha rami ascendenti alti 10 centimetri (circa 4 pollici). Le foglie verdi simili a scaglie sono disposte strettamente insieme. Il pino marittimo è originario dei boschi aperti e secchi e dei luoghi rocciosi dell’emisfero settentrionale. Le foglie che producono spore sono disposte a coppie lungo uno strobilo simile ad uno stelo.
Il pino nero (Dendrolycopodium obscurum), una pianta alta 25 cm, ha steli sotterranei che corrono. È originaria dei boschi umidi e dei margini delle paludi nel Nord America, delle zone montane più a sud e dell’Asia orientale.
Il muschio alpino (Diphasiastrum alpinum), con foglie giallastre o grigiastre, è originario dei boschi freddi e delle montagne alpine nel Nord America e in Eurasia. Il cedro di terra (D. digitatum), originario del Nord America, produce rami simili a ventagli che assomigliano a quelli del ginepro.
I membri del genere Lycopodiella sono comunemente conosciuti come muschi di palude. Crescono nelle torbiere e in altri habitat umidi in quasi tutto il mondo, e molte specie sono originarie delle zone tropicali delle Americhe.
Il muschio pigmeo (Phylloglossum drummondii) è l’unico membro del suo genere e si trova in alcune parti dell’Australia e della Nuova Zelanda.
Gli editori dell’Enciclopedia Britannica