La difterite è una malattia causata da ceppi tossigeni di Corynebacterium diphtheriae, che è stata controllata dalla vaccinazione. Tuttavia, ceppi non tossigeni sono emersi recentemente come un problema di salute pubblica e possono causare faringotonsillite, endocardite, artrite settica e osteomielite. Può anche causare infezioni cutanee in pazienti con disturbi della pelle o immunocompromessi.
Taxonomia: Corynebacterium diphtheriae è diviso in quattro biovari: gravis, intermedius, mitis e belfanti. La differenziazione biochimica dipende dall’operatore, mentre la caratterizzazione genomica è più affidabile. È una specie geneticamente diversa. Le specie correlate includono C. ulcerans e C. pseudotuberculosis, che causano infezioni zoonotiche negli esseri umani.
La produzione di tossina (tossigenicità) avviene solo quando il bacillo la acquisisce da uno specifico batteriofago (β-corynefago) attraverso un processo lisogenico, portando le informazioni genetiche per la tossina (gene tox). I ceppi tossigeni sono quelli che causano gravi malattie. I ceppi non tossigeni per definizione non contengono il gene tox, ma possono variare nella loro capacità di aderire alla cellula ospite, nella loro vitalità intracellulare e nella loro capacità di stimolare le citochine nel sistema immunitario dell’ospite, con conseguente maggiore gravità dell’infezione.
Caratteristiche microbiologiche e identificazione: Corynebacterium diphtheriae è un bacillo aerobio, nonmotile, non incapsulato. Alla colorazione di Gram appare come un bacillo pleomorfo gram-positivo con strutture claviformi simili a “lettere cinesi” (Figura 1 A). Nel caso della difterite, lo studio deve essere guidato dal sospetto clinico. I campioni dovrebbero essere strizzati su agar sangue di agnello e agar tellurite, che favoriscono la crescita del batterio. Su agar sangue le colonie sono punteggiate e grigiastre (Figura 1 B) e su agar tellurite, grigie con un centro nero. Una volta isolato, deve essere distinto da altre specie di Corynebacterium che normalmente abitano il rinofaringe e la pelle (ad esempio diphtheroides). Sono disponibili test biochimici (ad esempio la fermentazione dei carboidrati, la produzione di acido lattico, ecc.), ma la spettrometria di massa MALDI-TOF MS è attualmente molto utile. La tossicità dovrebbe essere studiata in tutti gli isolati di C. diphtheriae. In Cile, si fa riferimento all’Instituto de Salud Pública (ISP) (centro di riferimento nazionale).
Figura 1 A) Colorazione di Gram del Corynebacterium diphtheriae. B) Colonia di C. diphtheriae su agar sangue. Fotografie acquisite nel laboratorio di microbiologia della Clínica Dávila.
Diagnosi e trattamento: Dopo la diagnosi clinica, devono essere presi dei campioni appropriati (tampone della gola, campione di pelle). L’uso dell’antitossina dipenderà dal fatto che il ceppo sia tossigeno o meno. Il trattamento si basa su eritromicina per via orale per 14 giorni o penicillina G iv o intramuscolare per 10 giorni. I contatti devono essere trattati con un richiamo di tossoide difterico e antibatterici. Nei ceppi non tossigeni, le indagini sui contatti dovrebbero essere interrotte.