Recentemente, gli atleti di resistenza hanno utilizzato diversi nuovi approcci e modalità per l’allenamento in altitudine tra cui: (i) ipossia normobarica attraverso la diluizione dell’azoto (appartamento ipossico); (ii) ossigeno supplementare; (iii) dispositivi di sonno ipossico; e (iv) esposizione ipossica intermittente (IHE). Un appartamento ipossico normobarico simula un ambiente di altitudine equivalente a circa 2000 a 3000m (6560 a 9840ft). Gli atleti che usano un appartamento ipossico tipicamente “vivono e dormono in alto” nell’appartamento ipossico per 8-18 ore al giorno, ma completano il loro allenamento a livello del mare, o in condizioni approssimative di livello del mare. Diversi studi suggeriscono che l’utilizzo di un appartamento ipossico in questo modo produce cambiamenti benefici nei livelli sierici di eritropoietina (EPO), nella conta dei reticolociti e nella massa dei globuli rossi (RBC), che a loro volta possono portare a miglioramenti nelle prestazioni di resistenza post altitudine. Tuttavia, altri studi non sono riusciti a dimostrare cambiamenti significativi negli indici ematologici come risultato dell’utilizzo di un appartamento ipossico. Queste discrepanze possono essere causate da differenze nella metodologia, lo stimolo ipossico a cui gli atleti sono stati esposti e/o lo stato di allenamento degli atleti. L’ossigeno supplementare viene utilizzato per simulare condizioni normotossiche (livello del mare) o iperossiche durante gli allenamenti ad alta intensità in altitudine. Questo metodo è una modifica della strategia “alto-basso”, dal momento che gli atleti vivono in un ambiente naturale di altitudine terrestre ma si allenano a “livello del mare” con l’aiuto di ossigeno supplementare. I dati limitati riguardanti l’efficacia dell’allenamento iperossico suggeriscono che gli allenamenti ad alta intensità ad altitudine moderata (1860m/6100ft) e le prestazioni di resistenza a livello del mare possono essere migliorate quando l’allenamento con ossigeno supplementare viene utilizzato in altitudine per una durata di diverse settimane. I dispositivi di sonno ipossico includono il Colorado Altitude Training (CAT) Hatch (camera ipobarica) e Hypoxico Tent System (sistema ipossico normobarico), entrambi progettati per consentire agli atleti di dormire in alto e allenarsi in basso. Questi dispositivi simulano altitudini fino a circa 4575 m/15006 ft e 4270 m/14005 ft, rispettivamente. Attualmente, non sono stati pubblicati studi sull’efficacia di questi dispositivi sulla produzione di RBC, sull’assorbimento massimo di ossigeno e/o sulle prestazioni negli atleti d’élite. L’IHE si basa sul presupposto che brevi esposizioni all’ipossia (da 1,5 a 2,0 ore) siano sufficienti a stimolare il rilascio di EPO e, in ultima analisi, a determinare un aumento della concentrazione di RBC. Gli atleti usano tipicamente l’IHE mentre sono a riposo, o in concomitanza con una sessione di allenamento. I dati relativi all’effetto dell’IHE sugli indici ematologici e sulle prestazioni atletiche sono minimi e inconcludenti.