Charles L. Grant è spesso citato per aver coniato il termine “dark fantasy”. Grant definì il suo marchio di dark fantasy come “un tipo di storia dell’orrore in cui l’umanità è minacciata da forze al di là della comprensione umana”. Spesso usava il dark fantasy come alternativa all’horror, dato che l’horror era sempre più associato ad opere più viscerali.
Dark fantasy è talvolta usato anche per descrivere storie raccontate dal punto di vista di un mostro, o che presentano una visione più simpatica degli esseri soprannaturali solitamente associati all’horror. The Vampire Chronicles di Anne Rice, Saint-Germain di Chelsea Quinn Yarbro e The Sandman di Neil Gaiman sono i primi esempi di questo stile di dark fantasy. Questo è in contrasto con il modello horror tradizionale, che si concentra maggiormente sulle vittime e sui sopravvissuti.
In un senso più generale, dark fantasy è occasionalmente usato come sinonimo di horror soprannaturale, per distinguere le storie horror che contengono elementi del soprannaturale da quelle che non lo fanno. Per esempio, una storia su un lupo mannaro o un vampiro potrebbe essere descritta come dark fantasy, mentre una storia su un serial killer sarebbe semplicemente horror.
Stableford suggerisce che il tipo di orrore trasmesso da storie fantasy come Vathek di William Beckford e La Maschera della Morte Rossa di Edgar Allan Poe “è più estetico che viscerale o esistenziale”, e che tali storie dovrebbero essere considerate “dark fantasy” piuttosto che i “thriller soprannaturalizzati” della narrativa horror convenzionale.
Karl Edward Wagner è spesso accreditato per aver creato il termine “dark fantasy” quando usato in un contesto più basato sul fantasy. Wagner lo usò per descrivere la sua narrativa sul guerriero gotico Kane. Da allora, “dark fantasy” è stato talvolta applicato alla narrativa di sword and sorcery e high fantasy che presenta protagonisti antieroici o moralmente ambigui. Un altro buon esempio sotto questa definizione di dark fantasy è la saga di Michael Moorcock dello spadaccino albino Elric.
I lavori fantasy di H. P. Lovecraft, Clark Ashton Smith e i loro emulatori sono stati specificati come “dark fantasy”, poiché i mondi immaginari che hanno rappresentato contengono molti elementi horror. Questo elemento horror è prevalente in alcuni sottogeneri di anime.
Dark fantasy è occasionalmente usato per descrivere opere fantasy di autori che il pubblico associa principalmente al genere horror. Esempi di questi sono la serie The Dark Tower di Stephen King, Shadowland di Peter Straub e Weaveworld di Clive Barker. In alternativa, dark fantasy è talvolta usato per la narrativa “più oscura” scritta da autori meglio conosciuti per altri stili di fantasy; Faerie Tale di Raymond Feist e i romanzi di Charles de Lint scritti come Samuel M. Key si adatterebbero qui.