declutter

Declutter unisce il prefisso de- (che indica “rimozione” o “negazione”) alla parola clutter. Clutter è registrato nel 1500, quando originariamente si riferiva a una “massa coagulata”. Si è evoluto a significare “mucchio o assemblaggio disordinato”. Quindi, declutter è letteralmente la rimozione del disordine.

La prima forma di declutter trovata finora è decluttering, nel 1940. Il declutter decolla negli anni ’50, quando viene sempre più applicato alla sfera domestica. Nel 1950, la rivista femminile Vogue consigliava alle casalinghe di “de-clutterare” i loro “salotti”

Questo uso del declutter, è interessante considerarlo, può coincidere con due tendenze culturali. In primo luogo, l’espansione dell’economia statunitense dopo la seconda guerra mondiale, un periodo caratterizzato da un aumento dei livelli di consumo e della proprietà della casa. In secondo luogo, quando i soldati tornarono a casa dalla guerra, portarono nella società tradizionale un sacco di vocabolario specializzato. Negli anni ’40, clutter era usato nell’esercito americano per le immagini non necessarie su uno schermo radar; possiamo trovare declutter usato come la rimozione di tali immagini nei display elettronici negli anni ’60.

Nei decenni successivi, la pratica culturale del decluttering e il valore attribuito a una casa pulita e ordinata si diffuse. Negli anni ’90 e 2000, libri, programmi televisivi e persino servizi professionali erano tutti incentrati sul riordinare le nostre case dalle cose inutilizzate o indesiderate.

Entra Marie Kondo. La consulente organizzativa ha lanciato il suo impero del decluttering negli anni ’90, nel suo paese natale, il Giappone. Il suo business è esploso, e lei ha iniziato a scrivere libri per insegnare alla gente il suo metodo “KonMari”, un modo di fare decluttering passando categoricamente attraverso tutti i tuoi beni e tenendo solo le cose che “sprizzano gioia”. Il suo libro, pubblicato negli Stati Uniti come The Life-Changing Magic of Tidying Up: The Japanese Art of Decluttering and Organizing, è diventato un bestseller quando è stato pubblicato in Giappone nel 2011, e negli Stati Uniti nel 2014.

La serie televisiva Tidying Up with Marie Kondo della Kondo è uscita sul servizio di streaming Netflix nel gennaio 2019, giusto in tempo per i propositi del nuovo anno, tra cui, per molti, il riordino delle nostre case. Ha fatto scalpore e ha corrisposto a un’impennata nelle ricerche online per il decluttering.

Altre tendenze e parole sottolineano un fascino maggiore per il decluttering negli anni 2010. Per esempio, a farsi notare in questo periodo è stata la pulizia della morte, o döstädning. È una pratica svedese di riordinare la tua casa per risparmiare agli altri di doverlo fare … dopo che te ne sei andato.

Ora, il decluttering non si applica solo ai nostri beni materiali. Puoi riordinare il tuo calendario per avere più tempo libero o per essere più efficiente al lavoro. Potete riordinare la vostra mente, che alcuni allenatori di vita hanno soprannominato “minimalismo mentale”. Questa pratica promuove il vivere nel presente, evitando il multitasking e ponendo dei limiti a tutto, dal controllo della posta elettronica e il consumo dei media alle relazioni personali.

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