Era il 4 giugno 1995. L’ex crew chief vincitore del campionato Barry Dodson era seduto in cima al suo box in una domenica mattina cupa, seduto da solo, e pensava a quali cose folli erano successe nella sua vita prima di questo.
La vita e la carriera di Dodson ha avuto i suoi alti e bassi. Nel 1989, aveva vinto un campionato con il pilota Rusty Wallace per il Blue Max Racing.
Era una sensazione solida per Dodson, che aveva visto il suo migliore amico Randy Owens morire nel 1975 nell’esplosione di un serbatoio d’acqua. Dodson ha visto il suo migliore amico volare per 100 piedi in aria e non c’era niente che potesse fare.
Dodson ha detto che è stato un lungo viaggio verso casa per dire ai figli e alla famiglia di Owens cosa era successo. Da quel momento in poi, ha cresciuto i due ragazzi di Owens e li ha adottati. Loro avrebbero continuato a vivere una vita sana e felice.
Se questo non bastasse, fu un incidente nel 1994 che avrebbe perseguitato il caposquadra per il resto della sua vita. Fu allora che suo figlio diciassettenne, Trey, e sua figlia sedicenne, Tia, rimasero uccisi in un incidente d’auto causato dall’alcol.
Dodson rimase sbalordito. Trey era un giovane e promettente lanciatore mancino del suo liceo e stava per essere scelto dalle major l’anno successivo. Sua figlia Tia era un’eccellente cheerleader. Entrambi sono stati uccisi nel fiore degli anni da un atto insensato.
Dodson era un disastro. Non solo, ma la sua carriera stava arrivando a un punto morto. Era il capo equipaggio per la n. 42 Coors Light Pontiac di Kyle Petty per il Sabco Racing, e la n. 42 stava lottando.
Entrando a Dover, sei delle ultime sette finiture di Pett erano 28° o peggio, facendo pensare a Dodson che stava per perdere il lavoro. Petty partiva 37° per la Miller Genuine Draft 500, ed era una scommessa azzardata per la vittoria.
Ecco Dodson, seduto ai box, confuso come può essere confuso quando all’improvviso le nuvole si sono aperte. Dodson, essendo l’uomo religioso che è, cominciò a pregare.
“Trey, Tia. So che è chiedere molto, ma puoi fare una bella corsa solida, lo apprezzerei davvero”
Poi, come in un film, le nuvole si sono chiuse.
Dodson non era sicuro di cosa fare della sua preghiera, ma tutto ha iniziato ad avere senso man mano che la giornata continuava a svolgersi. Un incidente al primo giro che causò 20 auto che naufragarono sul cemento appena asfaltato di Dover avrebbe fiondato Petty verso la parte anteriore.
Fu al giro 232 che Kyle Petty avrebbe preso il comando da Dale Earnhardt e non si sarebbe più guardato indietro. Petty guidò 271 dei 500 giri di Dover quel pomeriggio, dominando l’evento e realizzando la preghiera di Dodson.
Dodson ha detto che non ha mai più pregato i suoi figli, sapendo che sono con lui per sempre.
Dodson è ora il crew chief del team ARCA/Remax Series di Gabi DiCarlo, ma fu un giorno a Dover Downs che avrebbe segnato la storia più toccante della NASCAR. Sarà ricordato nel cuore degli appassionati di corse, per sempre.