Background e obiettivi: La correzione della carenza di vitamina D è fondamentale per una salute scheletrica e non scheletrica ottimale. La maggior parte dei regimi attualmente in uso sono basati sul dosaggio giornaliero, che può sollevare preoccupazioni di inadeguatezza del dosaggio e di conformità subottimale del paziente. La vitamina D è disponibile in 2 forme: D2 (ergocalciferolo) e D3 (colecalciferolo). È stato riportato che gli integratori D2 sono meno efficaci e possono aumentare la degradazione del metabolita 25-idrossivitamina D3 (25D3). Lo scopo di questo studio è stato quello di confrontare l’effetto di 2 regimi di vitamina D orale ad alte dosi – un corso di 10 giorni di D3 500.000 UI contro una singola mega dose di 600.000 UI D2 – sui livelli sierici di 25(OH)D.
Disegno e impostazioni: Uno studio prospettico di coorte è stato condotto da settembre 2010 a febbraio 2011 in un ospedale universitario terziario urbano di Amman, in Giordania.
Pazienti e metodi: Un totale di 109 pazienti di età compresa tra 18 e 79 anni sono stati arruolati con grave carenza di vitamina D. Cinquantuno soggetti hanno ricevuto 600.000 UI D2 per via orale e 54 soggetti hanno ricevuto una dose totale di 500.000 UI D3 somministrata per via orale, come 50.000 UI D3 al giorno per 10 giorni consecutivi. I livelli sierici totali di 25(OH)D, 25(OH)D2 e 25(OH)D3 al basale e al follow-up sono stati confrontati.
Conclusione: Nel complesso, il regime di 10 giorni di D3 orale ha normalizzato rapidamente ed efficacemente i livelli di 25(OH)D. L’intervallo di dosaggio ridotto su 10 giorni consecutivi potrebbe comportare una maggiore conformità.