La cervice uterina funge principalmente da barriera fisica tra l’ambiente esterno (canale vaginale) e l’utero. Le cellule che rivestono il canale endocervicale producono mucina sia acida che neutra, che contiene elettroliti (soprattutto cloruro di sodio) e zuccheri semplici (glicogeno) in soluzione colloidale. Questo muco forma un tappo nell’os che blocca il passaggio di patogeni/oggetti estranei dalla volta vaginale all’utero. Immunoglobuline, enzimi, leucociti e cellule epiteliali squamose esfoliate si possono anche trovare intrappolate in questo muco, rafforzando ulteriormente il tappo e aggiungendo proprietà battericide al muco.
Il tappo di muco non è un fissaggio permanente e gli ormoni determinano la sua consistenza. Al momento dell’ovulazione, il muco diventa molto più sottile ed è composto da una sottile rete acellulare di filamenti, che facilita il passaggio dello sperma dalla vagina all’utero ed eventualmente alle tube di Falloppio, dove può avvenire la fecondazione. Durante la gravidanza il tappo di muco diventa spesso e protegge il feto in via di sviluppo sigillando nuovamente il canale endocervicale.
La cervice e l’utero sono strutture flessibili, che contengono fibre elastiche oltre ai muscoli. Questo è più evidente durante il parto, quando la cervice deve dilatarsi fino a circa dieci centimetri di diametro per consentire il passaggio del feto nel canale vaginale.
Se la fecondazione non avviene, il miometrio della cervice si dilata per consentire il passaggio delle mestruazioni (rivestimento rotto dell’endometrio). Questa dilatazione è nota per causare sensazioni di dolore e disagio comunemente chiamate “dolori mestruali”. Queste caratteristiche fisiologiche della cervice sono tutte controllate dagli ormoni estrogeni e progesterone.
Ci sono due tipi di epitelio che rivestono la cervice; epitelio squamoso stratificato sull’ectocervice ed epitelio colonnare semplice (ghiandolare) che riveste l’endocervice e le cripte.
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