Giorgio de Chirico fu un’ispirazione per i primi surrealisti, e la tavolozza e la costruzione spaziale di Celebes mostrano la sua influenza. Il dipinto tenta anche di applicare gli effetti di collage di Dada per simulare diversi materiali. La rappresentazione realistica degli elementi costitutivi produce un effetto allucinatorio che Ernst associava al collage e che cercava di ottenere in questo quadro. Per quanto riguarda l’arte del collage, Ernst ha detto: “È lo sfruttamento sistematico dell’incontro casuale o provocato artificialmente di due o più realtà non correlate su un piano apparentemente inappropriato e la scintilla di poesia creata dalla vicinanza di queste realtà.”
Il centro del dipinto è un elefante meccanico gigante. È rotondo e ha un tubo simile a una proboscide che sporge da esso. Il corpo rotondo della figura è stato modellato dopo una fotografia in una rivista antropologica di un bidone di argilla di una cultura del Sudan meridionale, i Konkombwa. Celebes suggerisce “scultura rituale e totemica di origine africana”, evidenziata dal palo totemico a destra e dalle corna di toro della figura. Il dipinto combina in modo unico immagini trovate ed elementi visivi non occidentali.
La creatura di Ernst ha un polsino o un collare metallico a balze, e una testa e una coda con corna. L’orizzonte basso enfatizza la mole della creatura, e il gesto del manichino senza testa introduce lo spettatore alla figura. Il manichino indossa un guanto chirurgico, un simbolo surrealista comune. Questa figura nuda potrebbe avere una connotazione mitologica, suggerendo il rapimento di Europa da parte di Zeus travestito da toro. Il cielo per lo più vuoto contiene altre incongruenze: ci sono due pesci che “volano” a sinistra (uno scrittore ritiene che la scena sia sott’acqua). La forma nera a destra del pesce sembra un aereo in arrivo, e c’è una scia di fumo nella parte destra del cielo. Queste potrebbero essere allusioni al “terrore meccanico dell’esperienza della guerra” che portò Ernst a scrivere: “Il primo agosto 1914 Max Ernst morì. È risorto l’11 novembre 1918 come un giovane che aspirava a trovare i miti del suo tempo”. Celebes, quindi, sembra rappresentare il mito della distruzione.
“Celebes” era un tempo il nome popolare dell’isola di Sulawesi, una delle isole della Grande Sonda in Indonesia. Ernst disse a Roland Penrose che il titolo Celebes derivava dall’incipit di una filastrocca di scolari tedeschi con connotazioni sessuali.
Der Elefant von Celebes |
L’elefante di Celebes |