Politico sudafricano, Nelson Mandela è nato il 18 luglio 1918 a Umtata, Sudafrica, ed è morto il 5 dicembre 2013. Si laureò in legge e iniziò presto la sua attività politica.
Con l’instaurazione del regime di apartheid nel paese alla fine degli anni 40, prese di petto la sua opposizione alla segregazione e al pregiudizio razziale. Nel 1960, l’African National Congress (ANC) fu messo al bando dopo il massacro di Sharpeville, in cui 67 neri che partecipavano a una manifestazione furono uccisi dalla polizia.
La leadership dell’ANC formò il gruppo di guerriglia Umkhonto we Sizwe (Lancia della Nazione) e nel 1962 Mandela fu arrestato e condannato a cinque anni di prigione. Accusato di sabotaggio, la sua condanna è stata estesa all’ergastolo. Sotto l’imbarazzo internazionale, il regime sudafricano ha cercato di negoziare una riduzione della pena di Mandela. Fu rilasciato solo nel 1990 dal presidente Frederik de Klerk.
Mandela divenne allora leader dell’African National Congress (ANC), di cui da tempo era diventato il principale riferimento. La sua esperienza nella lotta contro l’apartheid, la sua posizione di moderato nel periodo di transizione verso un ordine democratico non segregazionista, il chiaro obiettivo di portare alla riconciliazione nazionale che guidò le sue relazioni con il presidente de Klerk, gli fecero guadagnare un prestigio inesauribile in patria e all’estero. Mandela era probabilmente il politico con la più grande autorità morale nel continente africano, il che gli permise di svolgere il ruolo di placatore di tensioni e conflitti.
Nel 1993 ricevette, con de Klerk, il premio Nobel per la pace per i suoi sforzi per stabilire la democrazia ponendo fine al regime di segregazione razziale.
Nel maggio 1994 divenne egli stesso presidente del Sudafrica, in quelle che furono le prime elezioni multirazziali del paese. Si circondò di personalità dell’ANC, ma anche di rappresentanti di altre fasce politiche, per governare.
Mandela si dimise da presidente del Sudafrica nel 1999, essendo stato sostituito da Thabo Mbeki, e curò la sua biografia intitolata Long Walk to Freedom (1994).