Il general manager degli Indiana Pacers Kevin Pritchard si sarebbe tirato indietro da una trade a tre squadre con Denver Nuggets e Cleveland Cavaliers che avrebbe mandato Paul George a Cleveland e Kevin Love ai Denver Nuggets, secondo un rapporto di sabato di Ramona Shelburne, Dave McMenamin e Brian Windhorst di ESPN.com.
Il 22 giugno, la notte del draft NBA, i Nuggets sarebbero stati disposti a includere Gary Harris e la scelta n. 13 assoluta nel commercio a tre squadre. Quell’affare è caduto attraverso, ma i colloqui hanno ripreso dopo il draft, secondo il rapporto.
Le tre squadre avevano provvisoriamente concordato l’accordo in una conference call il 30 giugno, con “George ai Cavs, Love ai Nuggets, Harris e altri pezzi ai Pacers”. Ma Pritchard ha rinnegato, inviando invece George a Oklahoma City per Victor Oladipo e Domantas Sabonis.
Secondo il rapporto, “Pritchard potrebbe aver avuto molte ragioni per cambiare idea, compreso il non voler scambiare George a un rivale di divisione. Alla fine, tutto ciò che contava era George non era più un’opzione per i Cavs.”
Non era l’unica stella Cleveland perseguito questa offseason ma non è riuscito a terra in un commercio, tuttavia.
Secondo Shelburne, McMenamin e Windhorst, “I Cavs fatto un’offerta ai Bulls per Butler, fonti detto, ma Chicago mai seriamente impegnati, e non c’era trazione. Butler ha comunicato con i giocatori Cavs – tra cui James e Irving, secondo le fonti – ma le parti non erano mai vicino.”
Invece, Cleveland ri-segnato Kyle Korver e firmato veterani Jose Calderon e Jeff Green. Queste mosse sarebbero state poco stimolanti senza dramma organizzativo. Ma dal momento che il futuro di James con la squadra oltre la stagione 2017-18 è incerto e con la richiesta di Irving di essere scambiato, i Cavaliers sono ora non solo ben dietro i Golden State Warriors ma anche a un bivio.
George giocherà accanto a Russell Westbrook a Oklahoma City la prossima stagione, e Butler si è unito ai talentuosi Minnesota Timberwolves. I Cavaliers, d’altra parte, affrontano la possibilità di schierare uno starting five che sembra drammaticamente diverso rispetto agli ultimi anni.