Alcuni anni fa abbiamo pubblicato un post che esaminava le icone dei punti di interesse (POI) all’interno di Apple Maps intitolato More Than You Ever Wanted to Know About Apple’s Spotlight Location Icons. Le icone POI esistono in Apple Maps da quando Google era il fornitore delle mappe. Ma con iOS 6, Apple ha preso la piena proprietà di Mappe e ha introdotto un sistema di POI selezionabile e codificato a colori con un’iconografia tutta nuova.
Abbiamo notato in particolare le icone incluse in iOS 8 quando Apple ha iniziato a utilizzare versioni più grandi di queste icone a livello di sistema come parte della loro nuova funzione di ricerca Spotlight. Apple ha continuato ad iterare su queste icone e ha fatto diverse aggiunte e perfezionamenti. Con iOS 10, per esempio, Apple ha ridisegnato l’app Mappe per utilizzare il set di icone POI più grandi direttamente sulla mappa stessa. Questo post esaminerà come il sistema è cresciuto e si è evoluto negli ultimi anni.
Perché darsi tanta pena?
Il nostro interesse per l’iconografia di Apple Maps è radicato principalmente nel nostro fascino per i grandi set di icone e le sfide che comporta la creazione di una collezione coesa. Il set di icone di Apple per Maps non è facilmente disponibile e ha dovuto essere rintracciato individualmente, il che ha solo aggiunto il nostro interesse. Trovare nuove icone – letteralmente sparse in tutto il mondo – è diventata una sorta di caccia al tesoro. (Man mano che nuove icone venivano aggiunte e icone e colori cambiavano, esaminare queste revisioni e aggiunte alimentava ulteriormente il nostro interesse.
Siamo anche iper consapevoli della natura fugace del nostro lavoro. Per questo motivo, creare una sorta di documentazione/archivio storico per questo set di icone ci interessava. Una delle ricompense del nostro campo è che il nostro lavoro ha il potenziale per raggiungere un pubblico di massa. Il compromesso però è che la durata di conservazione del nostro lavoro è spesso estremamente piccola.
Per quanto riguarda la stampa, il lavoro di design viene rapidamente scartato, dimenticato e perso nel degrado. Poco del lavoro di un designer è sacro. Per evidenziare questo fatto, prendiamo qualcosa di culturalmente significativo come i giochi olimpici. Ben Hulse e Greg Durrell dello studio di design Hulse & Durrell hanno viaggiato per il mondo alla ricerca del branding olimpico per i giochi passati – versando vecchi manufatti e, quando disponibili, manuali di standard grafici – nel tentativo di creare una rappresentazione il più possibile storicamente accurata e autentica dei giochi passati per la Olympic Heritage Collection. Nel processo hanno minuziosamente ricreato digitalmente emblemi, mascotte e pittogrammi per i giochi passati, molti dei quali erano stati precedentemente ricreati in modo impreciso e sono stati utilizzati in modo errato.