Ghiandole anali di castoro. Ora, chi, esattamente, ha pensato per primo che un ingrediente del “sacco di ricino” (una ghiandola vicino agli organi riproduttivi del castoro) sarebbe stato semplicemente fantastico quando imbottigliato e tamponato sui punti di pulsazione…? (Ci meravigliamo spesso di chi deve aver sperimentato per primo alcuni degli elementi più insoliti in profumeria – e proviamo anche a immaginare alcuni degli esperimenti falliti…) Non sorprende che questa nota carnale e animalesca sia stata, dall’inizio del XX secolo – per ragioni etiche e ambientali – quasi sempre ricreata sinteticamente: non è proprio il caso di uccidere un animale per estrarre un olio profumato (sebbene sia stato anche usato dai medici per curare febbre, mal di testa e isteria). Ma qualunque sia la fonte, non c’è via di fuga dalla sensualità seriamente muschiata del castoreum, che ha anche un pizzico di fruttato. Annusato puro (l’abbiamo provato: davvero non è una buona idea), ha un odore intenso di catrame di betulla e cuoio; solo quando è sapientemente miscelato si ammorbidisce e seduce, fondendosi bene con la rosa e l’oud in particolare, e agendo come un eccellente “fissatore” per altre note. (“Castor”, a proposito, prende il nome dalla parola greca per castoro.)
Sentire il castoreum in:
Amouage Memoir Woman
Dior Diorama
Givenchy Ysatis
Guerlain Shalimar
Juliette Has A Gun Mad Madame
Juliette Has A Gun Midnight Oud
Roja Dove Reckless
Tauer Perfumes 06 Incense Rose