L’artista e personaggio Andy Warhol è noto per la sua vibrante pop-art in mezzi che andavano dalla serigrafia alla pellicola. Nel 1982, Warhol stesso è apparso come soggetto artistico nel film 66 Scenes of America, diretto dal regista danese Jørgen Leth. Nella sua scena, Warhol è seduto in una stanza senza caratteristiche con un sacchetto di carta. È decorato con il logo di Burger King, e una bottiglia di ketchup Heinz si trova accanto ad esso.
Guardare Warhol che apre la scatola di un Whopper e lo mangia in silenzio lascia perplessi quanto l’artista stesso. All’inizio, ha problemi con la bottiglia di ketchup di vetro, scuotendola furiosamente e borbottando: “Non viene fuori”. A un certo punto, smonta e piega il suo hamburger per renderlo ancora più intingibile nel ketchup che lui stesso ha versato.
Warhol non finisce l’hamburger. Invece lo rimette nel suo involucro e nel suo contenitore, accartoccia la massa di cartone in una palla ordinata, e spinge l’hamburger e la bottiglia di ketchup di lato. Dopo lunghi momenti in cui guarda la telecamera, pronuncia la frase che dovrebbe essere immortale: “Il mio nome è Andy Warhol, e ho appena finito di mangiare un hamburger”. In realtà, Warhol era deluso che l’hamburger non fosse di McDonald’s. Non per un senso di fedeltà alla marca, ma, come Leth ricorda che Warhol disse, perché la confezione aveva il design più bello.
L’apparizione di Warhol con un hamburger di fast-food e ketchup mostra il fascino dell’artista per i marchi iconici. Anche le altre 65 scene del film sono visivamente significative, mostrando ampie inquadrature del paesaggio americano, giustapposte a persone che fanno cose quotidiane negli Stati Uniti. Leth ha descritto il progetto come una serie di “cartoline” filmate. (
La scena di Warhol che mangia un hamburger è una delle clip più evocative e, a causa della lunga pausa post-burger, è una delle più lunghe. Più tardi, il regista ha spiegato che la pausa non era stata intenzionale. Warhol stava semplicemente aspettando il momento giusto per dire la sua battuta.
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