Se sembra che Bob Dylan sia in giro da sempre, potrebbe essere perché, a tutti gli effetti, lo è stato: Celebrando oggi il suo 79° compleanno, Dylan ha lasciato il Minnesota nel 1961 all’età di 19 anni per New York City, ed è stato una voce unica e ineguagliabile nella cultura popolare praticamente da allora.
Negli ultimi 60 anni – durante i quali Dylan ha venduto milioni di dischi, è stato soprannominato “la voce di una generazione”, è passato attraverso diversi esili autoimposti e almeno una rinascita religiosa, e ha vinto il premio Nobel per la letteratura – ha anche avuto un rapporto inestricabile con l’area di Boston, il cui pubblico è sempre sembrato avere un apprezzamento speciale per il gioco di parole ingegnoso di Bob e l’atteggiamento “take-no-prisoners”.
In particolare, lo spettacolo di Dylan del 31 ottobre 1975 a Plymouth, Mass. – parte del tour Rolling Thunder Review rivisitato dal regista Martin Scorsese nel documentario (parzialmente inventato) di Netflix dell’anno scorso – è ancora annunciato da alcuni come “il miglior concerto di Dylan di tutti i tempi”. Ha fatto innumerevoli fermate nel Massachusetts prima e dopo, da un concerto alla Tufts University nel 1964 a uno show alla Tsongas Arena di Lowell lo scorso novembre, con centinaia di concerti in mezzo: A volte era brillante, a volte imperscrutabile, ma è sempre stato Bob.
Per celebrare il compleanno di Bob, guarda “A Hard Rain’s A-Gonna Fall” dallo show di Plymouth, come catturato nel documentario di Netflix, qui sotto, seguito da alcune altre performance di Bob Dylan nella zona di Boston catturate da intrepidi frequentatori di concerti in anni più recenti.
Bonus: Sempre dal documentario di Netflix, ecco Bob e Allen Ginsberg in visita alla tomba di Jack Kerouac a Lowell nel 1975: