Nato: 31 marzo 1927, a Yuma, Ariz.
Morto: 23 aprile 1993
Nella primavera del 1966, un gruppo di lavoratori agricoli migranti marciò a Sacramento, la capitale della California, per protestare contro le condizioni delle aziende agricole dello stato. La marcia portò l’attenzione nazionale sulla situazione dei raccoglitori d’uva e su Cesar Chavez, il leader messicano-americano che aveva combattuto per migliorare le loro vite.
Come figlio di lavoratori agricoli migranti, Cesar Estrada Chavez aveva una conoscenza di prima mano dei loro problemi. Questi lavoratori viaggiavano di fattoria in fattoria in cerca di lavoro ed erano costretti a vivere in campi miserabili e malsani. Lavoravano lunghe giornate nei campi per bassi salari.
Nel 1962, Chavez fondò la National Farm Workers Association (più tardi conosciuta come United Farm Workers). All’inizio i lavoratori rifiutarono il sindacato, perché pensavano che avrebbero perso il lavoro. Ma Chavez li convinse ad aderire. Usò metodi pacifici, come scioperi e marce, per costringere i coltivatori a firmare contratti con il sindacato.
Finalmente, chiese agli americani di boicottare l’uva finché i coltivatori non avessero accettato di migliorare le condizioni. E più volte fece degli scioperi della fame per richiamare l’attenzione sulla causa dei lavoratori. Una volta non mangiò per 25 giorni. Nel 1970, 26 grandi aziende agricole hanno finalmente firmato accordi con il sindacato. Ma Cesar Chavez non si riposò. Continuò a lottare per migliorare la vita dei lavoratori agricoli fino alla sua morte nel 1993.